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DESCRITTORE 10 – Rifiuti marini

1. INTRODUZIONE
1.1 Valutazione Iniziale e Stato delle conoscenze sui rifiuti marini
Come è noto la problematica relativa alla presenza di rifiuti solidi in ambiente marino è emersa soprattutto nell’ultimo decennio. A parte gli aspetti negativi legati a un deturpamento estetico del paesaggio marino le attività di ricerca condotte negli ultimi anni stanno mettendo sempre più in evidenza come possono emergere conseguenze negative per gli ecosistemi marini legate ad un effetto fisico sugli organismi (il cosiddetto entanglement, determinato anche dalla presenza di reti fantasma) ma anche in conseguenza di composti chimici propri soprattutto dei materiali plastici (PBDE, ftalati, Bisfenolo A) oppure trasportati e concentrati da essi (OC e IPA). Questi aspetti, la cui conoscenza è ancora a un livello embrionale, hanno portato la Commissione Europea a dare ai rifiuti solidi la dignità di un Descrittore nell’ambito della Strategia Marina.
Proprio perché le lacune sull’argomento sono numerose è stato istituito nell’ottobre 2010 un MSFD GES Technical Sub-Group Marine Litter (TSG marine litter), a cui fanno parte i ricercatori ISPRA Luigi Alcaro e Marco Matiddi. Detto gruppo di lavoro affronta tutte le problematiche legate al marine litter cercando di fornire un contributo allo sviluppo dei piani di monitoraggio da mettere in campo e alla definizione dei diversi possibili Target e GES che gli Stati Membri devono proporre. Sinora sono stati prodotti due reports, l’ultimo dei quali è specificamente dedicato allo sviluppo di Target e GES (Galgani et al., 2010; JRC, 2011).
La valutazione iniziale condotta da ISPRA, con la collaborazione di altre Istituzioni scientifiche, ha messo in evidenza come anche per le acque di competenza nazionale ci sia una evidente carenza di informazione e spesso i dati sono stati acquisiti con metodiche differenti e con una raccolta dati non condivisa, come è il caso dei dati relativi alla raccolta di rifiuti eseguiti da Associazioni ambientaliste sul litorale.
Negli ultimi anni sono state avviate delle prime valutazioni relativamente a:
• indagini della concentrazione di microplastiche sulla superficie del mare, relative soprattutto all’area del Santuario dei Cetacei, condotte dall’Università di Siena (Fossi et al., 2012). Studi sperimentali sono stati condotti da ISPRA con la collaborazione di IAMC-CNR e Università di Siena per il Tirreno e ARPA Emilia-Romagna per l’Adriatico, i dati sono ancora in via di elaborazione;
• valutazione del quantitativo di rifiuti antropici salpati con la rete a strascico nel corso di campagne di valutazione delle risorse alieutiche, soprattutto nelle acque del Tirreno settentrionale,; condotte dall’ARPA Toscana (ARPAT, 2011)
• studio sul contenuto di marine litter nello stomaco di esemplari della tartaruga marine Caretta caretta , condotto da ISPRA, Stazione Zoologica di Napoli, Università di Siena, Cnr-IAMC di Oristano, Università di Padova, Arpa Toscana (De Lucia et al., 2012; JRC, 2011; Matiddi et al., 2011)
Anche se i risultati di queste indagini non permettono di avere un quadro completo della situazione italiana, l’analisi della metodologia seguita rappresenta sicuramente un valido aiuto per una prima messa a punto dei protocolli di monitoraggio che dovranno essere avviati. Continua...

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