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Descrittore 10 – Rifiuti Marini

Background

 

Il marine litter è definito come un qualsiasi materiale solido persistente, fabbricato o trasformato e in seguito scartato, eliminato, abbandonato o perso in ambiente marino e costiero. Il marine litter consiste quindi in oggetti costruiti ed adoperati quotidianamente dall’uomo e poi abbandonati o persi lungo la linea di costa ed in mare, compresi quei materiali che, dispersi sulla terra ferma, raggiungono il mare attraverso i fiumi, il vento, le acque di dilavamento e gli scarichi urbani.

A titolo di esempio il marine litter è costituito da plastica, legno, metallo,vetro, gomma, vestiario, carta ecc, mentre non vengono inclusi i residui semisolidi quali oli minerali e vegetali, paraffine e altre sostanze chimiche.

L’impatto che ne può derivare viene generalmente diviso in tre categorie principali:

1 impatto ecologico- con effetti letali o sub letali su piante e animali mediante intrappolamento, danni fisici e ingestione, accumulo di sostanze chimiche attraverso le plastiche e facilitazione della dispersione di specie aliene mediante trasporto.

2 impatto economico- riduzione del turismo, danni meccanici alle imbarcazioni e alle attrezzatura da pesca, riduzione del pescato e costi di bonifica.

3 impatto sociale- riduzione del valore estetico e dell’uso pubblico dell’ambiente.

La definizione di un livello accettabile per l’ambiente di questo descrittore e quindi di uno stato ambientale definibile buono, deve prendere in considerazione la stima dei quantitativi di litter nei diversi comparti dell’ambiente marino (fondali, superficie del mare, colonna d’acqua, linea di costa), nonché gli effetti su organismi marini e i problemi legati alla degradazione (microplastiche) così come gli aspetti sociali ed economici ad esso correlati.

Naturalmente il livello di litter considerato tale da causare effetti sull’ambiente, dipende sia dalla tipologia e quantitativo del litter considerato, sia a quale comparto ecosistemico ci stiamo riferendo. A titolo di esempio alcuni organismi marini, generalmente specie opportuniste, potrebbero beneficiare della presenza dei rifiuti solidi, (riparo, copertura, tana, trasporto, ecc.), mentre altre potrebbero estinguersi localmente nelle aree di dumping. Le reti da pesca scaricate o perse in mare, così come le nasse ed altri attrezzi da cattura professionale, esercitano un effetto dannoso immediato e prolungato nell’ambiente marino, persistendo nell’attività di prelievo per lunghissimi periodi. Inoltre la degradazione degli oggetti, con formazione di microlitter, può impattare altri organismi marini mediante ingestione diretta od involontaria con conseguenze sia fisiche che meccaniche, ma anche per intossicazione da sostanze chimiche. Le microplastiche infatti oltre a funzionare da substrato per l’adesione di inquinanti organici dispersi in mare, una volta ingeriti manifestano effetti deleteri per il rilascio di composti propri quali gli ftalati. Le conseguenze negative sugli esseri viventi vanno dalla mortalità indotta, effetti genotossici, disturbi ormonali sino alla riduzione della fitness.

Inoltre il litter prodotto nelle aree più popolate del pianeta può raggiungere e provocare effetti nocivi in zone remote del globo, come ad esempio l’Antartide.

Significative quantità di rifiuti marini[1] appaiono nei nostri mari e sulle nostre spiagge. Ciò è sgradevole e può causare danni alla fauna marina attraverso imbrigliamento e ingestione, e attraverso il soffocamento dei fondali. Tuttavia, attualmente non esistono strumenti di valutazione condivisi per quantificare tali impatti.  I rifiuti marini hanno ripercussioni economiche a causa dei costi di pulizia da parte delle autorità locali e per la perdita del turismo, nonché dei costi della mancata cattura e delle reti danneggiate da parte dei pescatori. Inoltre, i rifiuti marini possono rappresentare un pericolo per i marittimi attraverso la formazione di incrostazioni sulle eliche delle navi. Le materie plastiche sono il principale tipo di rifiuti marini sia sulle spiagge che in mare aperto, comprese le quantità crescenti di microscopici pezzi di plastica derivanti dalla degradazione dei prodotti di plastica in mare. Questi materiali possono agire come un vettore per il trasferimento di sostanze chimiche tossiche nella catena alimentare. Vi è, quindi, ormai la consapevolezza  che  misure specifiche per la riduzione dei rifiuti marini e costieri porteranno vantaggi ecologici, economici e sociali.

Qualsiasi materiale solido persistente, fabbricato o trasformato e in seguito scartato, eliminato, abbandonato o perso in ambiente marino e costiero può essere definito come rifiuto marino[2]. La maggior parte dei rifiuti marini è costituita di materiale che degrada lentamente, se non del tutto, quindi un ingresso continuo di grandi quantità di questi materiali produce un inevitabile e progressivo loro accumulo nell'ambiente marino e costiero. Mentre le fonti di rifiuti sono difficili da rintracciare, la maggior parte dei rifiuti marini trovati nelle acque provengono da fonti terrestri,  tramite il trasporto o altre attività marittime.

Proposte per la definizione del GES con traguardi ambientali e indicatori associati

Tabella 15 - Definizioni di GES proposte per i Rifiuti marini (Descrittore 10)
Rifiuti marini

Le definizioni di GES per questo descrittore sono le seguenti:

La quantità di rifiuti, e dei prodotti di degradazione[3], lungo le coste e in ambiente marino è in diminuzione ed il suo livello non comporta un rischio significativo per l'ambiente costiero e marino, sia a seguito di mortalità diretta ad esempio attraverso impigliamento o soffocamento, sia mediante impatti indiretti, come la ridotta fecondità, diluizione della dietao il bioaccumulo dei contaminanti all'interno della rete trofica. Considerando che il livello basale del marine litter dovrebbe essere riferito alla presenza in Antartide, cosa impossibile da ottenere entro il 2020, bisogna quindi valutare il livello medio oggi presente in un area, misurarne il trend e impedirne e ridurne ogni possibile input.
Traguardi ambientali e indicatori proposti per i Rifiuti marini (Descrittore 10)
OPZIONE 1 OPZIONE 2
Caratteristiche dei rifiuti nell'ambiente marino

• Trend decrescente del numero dei rifiuti visibili  nell'ambito di determinate categorie o specie sulla costa, entro il 2020.

• Indicatore di sorveglianza per monitorare le quantità di rifiuti sul fondo del mare

• Riduzione complessiva del numero di elementi dei rifiuti visibili nell'ambito di determinate categorie o specie sulla costa, entro il 2020

• Trend decrescente del numero di rifiuti visibili  nell'ambito di determinate categorie o specie sulla costa, entro il 2020

Impatti dei rifiuti sulla vita marina • Indicatore di sorveglianza per monitorare la quantità di plastica trovata nelle feci o nei contenuti stomacali delle tartarughe e altri organismi • Trend decrescente nella quantità di plastica trovata nelle feci o nei contenuti stomacali delle tartarughe e altri organismi

Approccio per la definizione dei traguardi ambientali per i Rifiuti marini

A causa della nostra limitata comprensione dei livelli attuali, delle proprietà e degli impatti dei rifiuti marini non è possibile  proporre traguardi ambientali quantitativi che possano indicare un valore soglia. E’ preferibile quindi considerare il trend come traguardo.

Sono state individuate due opzioni per i traguardi ambientali e gli indicatori che riflettono gli attuali livelli di conoscenza. Traguardi più ambiziosi per la riduzione delle percentuali specifiche dei livelli di rifiuti marini sono stati presi in considerazione, ma sono stati esclusi sulla base del fatto che non è ancora chiaro quale livello di riduzione sarebbe equivalente al raggiungimento del GES in questo momento.

Il traguardo dell'Opzione 1 richiederebbe un decremento dei quantitativi di quelle tipologie di rifiuto visibili sulle spiagge, dove i livelli di tali rifiuti  risultino in aumento o inaccettabili. Questo traguardo fa in modo che ci sia comunque l’aumento del  livello dei rifiuti, ma ad un ritmo più lento. Il traguardo dell’Opzione 2 è invece una riduzione assoluta dei rifiuti visibili sulle spiagge (sempre laddove i livelli dei rifiuti siano indicati in aumento o inaccettabili).

Lo schema illustrato qui sotto (Fig. 1)[4] identifica i potenziali effetti sulle coste dei livelli di rifiuti per le due opzioni, anche se non sono stati fissati traguardi ambientali per essi. L’ Opzione 1 si traduce solo in un rallentamento del tasso di aumento dei livelli di rifiuti, mentre l' Opzione 2 si traduce in una riduzione complessiva.

Per i livelli di rifiuti sul fondo marino e nella colonna d'acqua l'Opzione 1 propone la creazione di un indicatore di sorveglianza. Questo approccio permetterà di raccogliere più dati e migliorare la comprensione dei trend e delle sorgenti con l'intenzione di fissare un traguardo ambientale nel 2018. L’Opzione 2 consente di stabilire un traguardo ambientale utilizzando il trend descrescente del numero dei rifiuti sul fondo marino e nella colonna d'acqua. Al momento coumnque , a causa dell’attuale mancanza di conoscenza sui livelli attuali, sulle fonti, sulle caratteristiche, sugli impatti dei rifiuti marini,le difficoltà per monitorare questi aspetti e il livello di incertezza che circonda l'efficacia delle misure di gestione,  l'opzione 1 potrebbe essere più fattibile dell'opzione 2.

 

Livelli di rifiuti marini

Fig. 1 Livelli di rifiuti marini nel corso del tempo secondo le opzioni dei diversi traguardi ambientali (solo illustrativa)

 

Per gli impatti dei rifiuti sulla vita marina l'Opzione 1 propone di determinare un indicatore di sorveglianza che si basi sui livelli delle particelle di plastica all'interno dei contenuti stomacali e  delle feci delle tartarughe. L’Opzione 2 invece consentirebbe di stabilire sulla base di questo indicatore il trend decrescente dei livelli di particelle di plastica ingerite dalle tartarughe. Anche in questo caso però, a causa dei livelli elevati di incertezza rispetto al verificarsi del danno, l’individuazione di un livello di soglia per il GES, l'efficacia di eventuali misure gestionali, l'opzione 2 è considerata di difficile attuazione.

Nessun traguardo ambientale è stato proposto per  l’indicatore 10.1.3 “Tendenze nella quantità, nella distribuzione e, se possibile, nella composizione di microparticelle (in particolre microplastiche). La conoscenza della natura di microparticelle in ambiente marino e la loro propensione a causare danni è troppo poco sviluppata per stabilire un traguardo ambientale o un indicatore significativo, in questo momento. Ulteriori studi saranno condotti per migliorare la comprensione del problema in quanto necessari in vista della definizione di traguardi e indicatori nel prossimo futuro.

Implicazioni dei traguardi ambientali proposti

Le proposte per i traguardi ambientali per il descrittore Rifiuti marini metteno in netta evidenza che saranno necessarie misure supplementari per raggiungere il GES. Inoltre bisogna sottolineare  che, data la natura transfrontaliera dei rifiuti marini il raggiungimento del GES per il presente descrittore deve avvalersi di provvedimenti analoghi applicati dagli altri Stati Membri, ma soprattutto dai Paesi, anche non UE, che affacciano sul Mediterraneo.

E' probabile che le misure attualmente previste per ridurre i rifiuti terrestri dovranno essere adattate in modo specifico per i rifiuti in ambiente marino e costiero. Per esempio, programmi di educazione di sensibilizzazione ambientali potrebbero essere adattati per includere un focus specifico sui rifiuti spiaggiati nelle zone costiere. Inoltre, potrebbe essere necessario stabilire misure specifiche orientate a collaborare con l'industria della pesca per ridurre una parte dei rifiuti e provvederne al recupero quando pescato, o lavorare con le imprese nazionali e locali, nonché con organizzazioni non governative per migliorare la fornitura di cassonetti sulle spiagge e prevedere una pulizia degli arenili durante tutto il corso dell’anno. Al momento non è possibile valutare esattamente quali misure saranno sufficienti a raggiungere i traguardi proposti. I traguardi ambientali e gli indicatori proposti richiederanno un monitoraggio aggiuntivo con i suoi relativi costi.

 

Lacune ed esigenze di sviluppo

Nell'ambito dell'opzione preferita, i traguardi ambientali non sono stati specificamente proposti per la Commission Indicators in materia di rifiuti nella colonna d'acqua e sul fondo del mare (10.1.2), e nell'ingestione degli animali (10.2.1) come indicato nella Decisione della Commissione relativa al GES. Per questi indicatori si è ritenuto che i dati di base esistenti in questo momento siano insufficienti, rendendo difficile stabilire traguardi ambientali robusti. Invece l'opzione preferita propone di considerare degli indicatori di sorveglianza al fine di raccogliere dati di monitoraggio rilevanti per sviluppare i traguardi per il 2018. Inoltre specifiche attività di ricerca andranno condotte per l’individuazione di alti organismi marini indicatori della presenza, nella valutazione dell’impatto mediante ingestione del litter  e della trasmissione del contaminante attraverso la rete trofica. Per quanto riguarda il trend delle micro-particelle (10.1.3), nessun traguardo è stato proposto per entrambe le opzioni a causa degli attuali livelli di incertezza scientifica, questa lacuna dovrà essere  affrontata con ricerche appropriate.

Nel breve periodo vi è la necessità di ulteriore analisi socio-economica a sostegno della valutazione di impatto finale, in particolare per quanto riguarda i costi e l’efficacia delle differenti misure di gestione, ad esempio pulizia della spiaggia, centri di raccolta, cambiamenti comportamentali, ecc.

Occorre prevedere una revisione dei programmi di monitoraggio attualmente esistenti per consentire una valutazione esauriente del GES o se invece saranno necessari ulteriori programmi di monitoraggi, in particolare per la superficie, la colonna d'acqua, le specie viventi e i fondali marini.

Nel lungo periodo vi è la necessità urgente di incrementare la comprensione sulle tipologie e le quantità di rifiuti presenti in ambiente marino e come questi si relazionano al GES, in particolare per quanto riguarda i danni all'ecosistema. Vi è anche l’esigenza di sviluppare opportunamente indicatori di impatto sensibili e adatti allo scopo di integrare l'attuale proposta.

Infine, saranno necessari ulteriori studi per individuare e garantire le misure appropriate e i costi di gestione efficaci, un approccio integrato deve essere sviluppato per tracciare le sorgenti marine e terrestri dei rifiuti.

 

 

 

[1]"I rifiuti marini sono definiti come un qualsiasi materiale solido persistente, fabbricato o trasformato e in seguito scartato, eliminato, abbandonato o perso in ambiente marino e costiero" Marine Litter – An analytical oerview, Regional Seas Programme, UNEP.

[2] Marine Litter – An analytical oerview, Regional Seas Programme, UNEP.

[3] I Prodotti di degradazione dei rifiuti sono piccole e micro particelle di plastica

[4] Non in scala

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